Tornai al mio villaggio e raccontai tutta la storia alla mia gente, faticando parecchio a far comprendere che alla felicità di alcuni non deve necessariamente corrispondere la sofferenza d’altri, e proposi ai due villaggi un accordo, che sancisse un aiuto reciproco per chi si trovasse nella difficoltà. All’inizio non fu per niente semplice e dovemmo superare molti ostacoli di varia natura, ma alla fine il mio accordo ebbe successo. I vecchi bacini, dove gli abitanti di Danzanabbo un tempo giocavano, furono trasformati in grosse cisterne e riempiti con l’acqua che ancora oggi viene fornita regolarmente da Tasicci, e, grazie a questo, ora il villaggio in difficoltà può contare su una quantità d’acqua sufficiente alle proprie necessità ed iniziare una nuova vita più serena. Una serenità che è anche la nostra, perché, se un giorno le nuvole dovessero cambiare direzione, potremmo contare sull’aiuto degli abitanti di Danzanabbo. La notte scorsa le radici del “Vecchio Saggio” hanno ceduto ed ora alcune di queste annaspano all’aria. Quell’albero rugoso ha forse terminato il suo compito, oppure semplicemente era stanco…sta di fatto che mi ha lasciato e non potrò più cavalcare le sue spalle. Attorno al villaggio di Tasicci sono cresciuti nuovi alberi, ma io aspetterò il tramonto sdraiato sull’erba morbida…