Laggiù nel bosco
nascere sul volto dell’anziano un leggero sorriso alternato da espressioni incuriosite e lunghe boccate di pipa. Al termine del racconto, Pietro attese trepidante che il nonno, nella saggezza della sua lunga esperienza, facesse luce sul mistero, ma questi non disse nulla e, presolo per mano, con espressione divertita lo invitò a seguirlo. Pietro continuava a non capire: il nonno lo aveva accompagnato nella bottega di Mario, il fabbro. In quella stanza scura e dall’ odore acre c’ era una fucina spenta; il nonno allungò la mano e ne tirò fuori un pezzo di carbone; mostrandolo al ragazzo disse: “Questo è il frutto di tanto lavoro, del sudore e dell’abilità dell’uomo che hai spiato nel bosco”. Pietro, un po’ deluso, continuava a guardare il nonno nella speranza che ci fosse dell’altro: la spiegazione non poteva esaurirsi così, non poteva essere così banale! Il nonno, sempre con un affettuoso sorriso, gli spiegò che quell’uomo era un carbonaio e conduceva una vita dura e solitaria, isolato per parecchi mesi nei boschi; il frutto del suo lavoro era il carbone e il colore del volto ne era un segno evidente. Agli occhi di Pietro l’avventura era svanita come neve al sole; l’alone di mistero era stato dissipato da poche, semplici parole che descrivevano un altrettanto semplice mestiere. Il nonno, allora, scorgendo una profonda delusione sul viso del giovane, lo strinse a sé e guardandolo negli occhi gli disse: “Non prendertela, Pietro, cosa importa se la soluzione del mistero è ben più semplice di quanto ti aspettassi? Nel bosco hai vissuto una vera avventura, questo è ciò che conta: se riesci a nutrire passione, curiosità ed interesse anche per le cose semplici, forse l’avventura è proprio la vita stessa”.
Walter Moreno Ambrosi - Creazioni Artistiche - www.morenoambrosi.it - morenoambrosi@tin.it