Spiegazione Candelabro peruviano

Durante un nostro viaggio in Perù, lungo il tragitto per arrivare alle isole Ballestas, ci fermammo ad ammirare il famoso “ Candelabro”, un geoglifo alto circa 183 metri posto sul crinale della penisola di Paracas, che guarda l’oceano Pacifico. La nostra guida ci arricchì la visita con informazioni di varia natura, comprese le varie teorie relative al suo significato: mappa o segnalazione di un tesoro dei pirati, percorso rituale delle antiche popolazioni che abitavano il luogo, mappa astronomica, segnale di orientamento per le imbarcazioni ed infine un messaggio extraterrestre. La sera, in albergo, ripercorrendo mentalmente la giornata trascorsa, mi soffermai sul significato del Candelabro ed istantaneamente non mi convinsero tutte quelle teorie. Tornati in Italia, l’enigma del famoso Candelabro continuò a ricorrere nei miei pensieri e la mia attenzione si soffermò più volte sulla parte superiore del glifo: in quella parte sono presenti delle appendici collegate alle linee verticali. Pensando e ripensando che cosa potessero rappresentare quelle appendici, finii per arrivare ad una conclusione. Ecco quindi la mia spiegazione: le appendici a forma allungata situate superiormente sono delle gocce d’acqua e quindi rappresentano le precipitazioni, il triangolo collocato al centro rappresenta la montagna, le linee verticali rappresentano il flusso ed il convogliamento delle acque piovane nel bacino sotterraneo, che è rappresentato dal rettangolo posto alla base del glifo. A rafforzare la mia teoria, la presenza di una regione desertica circostante ed il ritrovamento nella zona di antichi pozzi documentano la pratica di attingere acqua dal sottosuolo. La mia idea è quella che il glifo rappresenti impropriamente la storia meteorologica del luogo, dove in tempi molto remoti l'acqua fu molto abbondante, tale da lasciarne una scorta nel sottosuolo; poi, l’istaurarsi di un relativo veloce cambio climatico con assenza di precipitazioni, portò la desertificazione del territorio. La stessa piana di Nazca conferma e racconta, con le sue figure, che in tempi lontani nel luogo vi fu una vita lussureggiante ricca di animali. Ripensando alle teorie raccontate dalla guida peruviana, una di esse in fondo si avvicina alla mia:quella del tesoro dei pirati:quale miglior tesoro di un bene tanto prezioso ed indispensabile per la nostra vita quanto l’acqua?

candelabro
Walter Moreno Ambrosi - Creazioni Artistiche - www.morenoambrosi.it - morenoambrosi@tin.it